Progettato e realizzato in Italia

Progettato e realizzato in Italia

Riappropiarsi dei valori alla base dell’eccellenza italiana

Il CfGC riconosce l’eccellenza come un sistema complesso, definito dalla relazione tra tante micro, piccole, ma anche medie, grandi imprese che - in costante interazione reciproca, diretta o indiretta, tra loro - contribuiscono a creare un valore aggiunto che è ben superiore alla somma dei valori espressi da ognuna di esse. Il tempo della creatività italiana è quel delicatissimo punto d’incontro fra la capacità di intervenire qui, ora, e il respiro di un passato che si propone non come nostalgica base per resistere all’innovazione, ma come ispirazione continua per edificare il futuro su fondamenta solide, perché non hanno niente a che fare con l’improvvisazione, con l’usa e getta, ma si presentano come un valore sicuro su cui poter investire. Operare nell’eccellenza significa riappropriarsi del valore del tempo, che si allontana dalla visione globalizzata di time to market, per riportare lo sguardo al tempo come segno di qualità riconosciuta nel fare italiano.

La vision del CfGC

Eccellenza e sistema

L’eccellenza vera, anche se può esprimersi nel particolare, è sempre generata da un sistema. L’eccellenza dei singoli è tale solo se contribuisce alla generazione di nuovi sistemi in grado di produrre a loro volta eccellenza.

Per questo il CfGC non opera solo dal particolare al generale, limitandosi a individuare e a mettere in relazione tra loro esperienze diverse per fare comunità (imprenditoriale, sociale, culturale). Una comunicazione efficace, infatti, deve contestualmente procedere dal generale al particolare, individuando i caratteri di eccellenza del sistema, in modo che diventino elementi identitari strutturalmente condivisi.

Di conseguenza, alla base della ricerca e dell’attività di consulenza del CfGC c’è la progettazione e la realizzazione di una comunicazione che valorizzi le realtà particolari, ottimizzando l’eccellenza di un sistema di cui esse fanno parte.

Tradizione e innovazione

Storia e innovazione tecnologica possono disegnare delle trame progettuali per creare eccellenze in settori diversissimi, distinti eppure fortemente collegati fra loro. Eccellenze che da sempre contraddistinguono il valore del “progettato e realizzato” nel nostro paese.

Questo significa vedere nelle nuove tecnologie prima di tutto un strumento utile per rafforzare il rapporto fra una creatività storica e le potenzialità di un mercato internazionale che appare sempre più globalizzato, fatto di prodotti realizzati meccanicamente in serie, tutti simili e di scarsa qualità, che penalizza la nostra cultura d’impresa basata, viceversa, sul valore della diversità. Il valore aggiunto del “fatto a mano in Italia”, per il CfGC sta proprio nell’Human touch: usare il digitale per agganciare l’alta tradizione italiana ad un mondo con una storia ormai monotonamente sempre più uguale, per presidiarlo con una visione umana e realmente personalizzata dei prodotti.

La mission della nostra ricerca

L'impresa come risposta ai bisogni del territorio

In questo scenario, in continuo divenire, è essenziale che l’impresa risponda prima di tutto ad esigenze emergenti dal territorio e che il rapporto fra eccellenza e innovazione sia guidato non solo dalle urgenze del breve termine, ma anche da una strategia di medio e lungo periodo che tenda alla trasformazione dell’intero sistema socio-economico di cui fa parte.

In particolare appare fondamentale:

  • comprendere il nuovo ruolo dell’artigianato e delle piccole e medie imprese che sono orientate ad una qualità nella quale tradizione e innovazione, ricerca e cultura, consapevolezza dei processi di mondializzazione e legame forte con i territori interagiscono senza sosta;
  • valorizzare il capitale umano, il rispetto dell’ambiente, la produttività e la coesione sociale. Questi sono i punti che devono oggi caratterizzare l’eccellenza della nostra produzione;
  • il valore, forte sul piano del marketing, rappresentato dal fatto che un prodotto è stato “progettato e realizzato” in Italia. Questo valore è ancora tutto da comprendere e interpretare sul piano della produzione e della vendita, specie se proiettato, come deve essere, sia verso mercati locali che mondiali;
  • ridefinire il senso della presenza di forti tradizioni sociali e familiari nell’impresa, al di là dei facili e banali slogan che imperversano negli ultimi tempi.

Quale comunicazione per Impresa 4.0?

Non c’è dubbio che dall’automazione dei processi e dalla coesistenza crescente tra uomo e macchine emergano problematiche che rientrano nella sfera sociale, che vanno a modificare non soltanto la produzione, ma l’intera realtà; compresa quella più personale, intima degli esseri umani.

Il rischio è che, cercando di innovare in una prospettiva di liberazione dell’uomo dai lavori più ingrati a vantaggio della sua creatività, si finisca con il rafforzamento di un sistema che lo rende sempre più passivo rispetto all’automazione. Lo strumento, così, diventa il fine. 
Viceversa, le nuove tecnologie devono essere l’occasione per rafforzare i valori più prossimi alla nostra umanità. Questo perché consentono di riscrivere il tempo e lo spazio del nostro vivere, il rapporto con la materia, vivente e non, che ci circonda, con il nostro ambiente, di ripensare le relazioni fra le persone, rendendo disponibili, risorse raramente riconosciute come tali.

Serve, quindi, una comunicazione che sia realmente generativa di innovazione, in una prospettiva di community building, che favorisca il dialogo fra le istituzioni e le imprese, lo scambio di conoscenze ed esperienze all’interno delle aziende, aiutando a intercettare e a progettare sinergie tra le aziende stesse, e tra le aziende e il territorio, i tanti stakeholder, consapevoli e inconsapevoli, le varie associazioni, differentemente dall’attuale modello che tende invece a dividere piuttosto che a favorire collaborazioni e convergenze d’interessi.