Identità, cittadinanza partecipazione

Community building e strategie di inclusione nei servizi educativi e sanitari

La trama di ricerca si prefigge l’obiettivo di promuovere, all’interno dei contesti scolastici, nei servizi sanitari e nelle intersezioni tra questi due ambiti, nuove modalità di comunicazione e di mediazione volte a facilitare la partecipazione attiva dei bambini migranti, la loro agency e la costruzione di identità ibride. Nel contesto dei profondi e durevoli mutamenti a cui è sottoposta la nostra società come conseguenza dei processi migratori che coinvolgono l’Italia e l’intera Europa, la ricerca mira a favorire una nuova accezione e inedite pratiche di cittadinanza, inclusiva ed eterogenea.

La comunicazione generativa per
una nuova forma di cittadinanza

Superare il paradigma meccanicistico della comunicazione

Nei contesti educativi, i bambini sono troppo spesso considerati incapaci di generare conoscenza; tale pregiudizio è più radicato  nel caso dei bambini migranti a causa delle loro difficoltà nell’uso corretto della lingua e, di conseguenza, nei processi di socializzazione. Il paradigma comunicativo dominante, quello meccanicistico, e il modello di interazione prevalente portano all’adattamento dei bambini migranti al contesto scolastico, producendo un adeguamento alle aspettative educative sulla loro identità culturale piuttosto che aumentare le loro possibilità di intervento sull’ambiente sociale di riferimento. 

Attraverso un’approfondita attività di analisi sul campo, la ricerca promuove la conoscenza dei processi che possono ostacolare o migliorare l’agency dei bambini migranti e la definizione della loro identità in ambito sanitario e scolastico, concentrandosi su 

  • le forme di collaborazione tra scuole e servizi sanitari, e i relativi elementi di criticità; 
  • i modi per facilitare la comunicazione in classe e nel contesto medico-sanitario;
  • i modi di fornire una efficace mediazione linguistica e interculturale.
Intersectionality, agency e hybrid identity: parole chiave per la nuova cittadinanza

In che misura il diritto alla partecipazione attiva dei bambini migranti è garantita nella società italiana, a partire dai contesti educativi e sanitari? La condizione sociale della complessa e variegata categoria dei bambini migranti può essere analizzata a partire dall’utilizzo di concetti quali quelli di intersectionality (intersezionalità), agency e hybrid identity (identità ibrida).

L’intersezionalità è importante per capire la varietà delle condizioni dei bambini migranti. Secondo questo approccio, la vita umana è condizionata dall’interazione di diversi fattori socio-culturali, tra cui diversità culturale, genere, classe, geografia, età, abilità, stato. Questa interazione è modellata da vari e connessi sistemi, come l’istruzione, l’assistenza sanitaria, la legge, la politica, l’economia, la religione, i media.

Questi sistemi differenziano i diritti e le opportunità dei bambini migranti. 

Recentemente, la maggior parte degli studi sulla partecipazione dei bambini nelle società occidentali ha sottolineato l’importanza dell’agency come forma specifica di partecipazione, basata sulla disponibilità di scelte di azione da parte dei bambini in grado di promuovere il cambiamento nei relativi contesti sociali.

L’identità può essere concepita come costruzione sociale, ossia come prodotto contingente di negoziazione sociale. I bambini, che siano migranti o non, dovrebbero essere messi nelle condizioni di esercitare l’agency nella costruzione delle loro identità ibride.

I progetti

Migrant children’s participation and identity construction in education and healthcare

Il CfGC è parte del gruppo di lavoro coordinato dal professor Claudio Baraldi, Professore Ordinario del Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, che ha vinto il bando PRIN 2017 (Area Scienze sociali e umanistiche (SH) – Linea d’intervento principale). Il progetto mira ad indagare i processi di costruzione dell’identità e le possibilità di partecipazione attiva dei bambini migranti nei contesti scolastici e nei sistemi sanitari e a promuovere l’implementazione di un sistema di facilitazione per favorire la loro partecipazione attiva. Le attività di ricerca previste dal progetto sono condotte a Alessandria, Firenze, Modena, Reggio Emilia, Torino e Udine.

Il progetto analizza politiche, pratiche, aspettative ed esperienze, al fine di comprendere: 

  • l’intersezione di fattori che condizionano i diritti dei bambini migranti e le opportunità di partecipazione (cultura, genere, classe, geografia, età, abilità, status);
  • le condizioni di agency dei bambini migranti, come azioni che mostrano le disponibilità di scelte e contribuiscono a formare i contesti sociali; 
  • la produzione dell’identità ibrida attraverso le negoziazioni basate sull’esercizio di agency da parte dei bambini. 

L’analisi si concentra sia sulla facilitazione della comunicazione e della mediazione linguistico-culturale nell’istruzione e nella sanità, sia sulla collaborazione tra organizzazioni educative e sanitarie. Il progetto così cerca di favorire l’innovazione attraverso la raccolta organizzata di materiali di ricerca e la fornitura di strumenti metodologici per la formazione, l’intervento e la definizione delle politiche nell’ambito dell’educazione e dei servizi sanitari.

Il CfGC partecipa attivamente a tutte le fasi del progetto, dall’iniziale ricerca propedeutica alle fasi di analisi quantitativa, qualitativa e valutativa, per concludere con le attività di comunicazione, dissemination e formazione. Più nello specifico, il ruolo del Centro nel progetto prevede il coordinamento della fase di ricerca quantitativa e di alcune delle attività di comunicazione e formazione (content publishing, MOOC, e-book).

Identità, cittadinanza partecipazione

Community building e strategie di inclusione nei servizi educativi e sanitari

Aree relative
La ricerca si prefigge l’obiettivo di promuovere, all’interno dei contesti scolastici, nei servizi sanitari e nelle intersezioni tra questi due ambiti, nuove modalità di comunicazione e di mediazione volte a facilitare la partecipazione attiva dei bambini migranti, la loro agency e la costruzione di identità ibride. Nel contesto dei profondi e durevoli mutamenti a cui è sottoposta la nostra società come conseguenza dei processi migratori che coinvolgono l’Italia e l’intera Europa, la ricerca mira a favorire una nuova accezione e inedite pratiche di cittadinanza, inclusiva ed eterogenea.

La comunicazione generativa per
una nuova forma di cittadinanza

Superare il paradigma meccanicistico della comunicazione

Nei contesti educativi, i bambini sono troppo spesso considerati incapaci di generare conoscenza; tale pregiudizio è più radicato  nel caso dei bambini migranti a causa delle loro difficoltà nell’uso corretto della lingua e, di conseguenza, nei processi di socializzazione. Il paradigma comunicativo dominante, quello meccanicistico, e il modello di interazione prevalente portano all’adattamento dei bambini migranti al contesto scolastico, producendo un adeguamento alle aspettative educative sulla loro identità culturale piuttosto che aumentare le loro possibilità di intervento sull’ambiente sociale di riferimento. 

Attraverso un’approfondita attività di analisi sul campo, la ricerca promuove la conoscenza dei processi che possono ostacolare o migliorare l’agency dei bambini migranti e la definizione della loro identità in ambito sanitario e scolastico, concentrandosi su 

  • le forme di collaborazione tra scuole e servizi sanitari, e i relativi elementi di criticità; 
  • i modi per facilitare la comunicazione in classe e nel contesto medico-sanitario;
  • i modi di fornire una efficace mediazione linguistica e interculturale.
Intersectionality, agency e hybrid identity: parole chiave per la nuova cittadinanza

In che misura il diritto alla partecipazione attiva dei bambini migranti è garantita nella società italiana, a partire dai contesti educativi e sanitari? La condizione sociale della complessa e variegata categoria dei bambini migranti può essere analizzata a partire dall’utilizzo di concetti quali quelli di intersectionality (intersezionalità), agency e hybrid identity (identità ibrida).

L’intersezionalità è importante per capire la varietà delle condizioni dei bambini migranti. Secondo questo approccio, la vita umana è condizionata dall’interazione di diversi fattori socio-culturali, tra cui diversità culturale, genere, classe, geografia, età, abilità, stato. Questa interazione è modellata da vari e connessi sistemi, come l’istruzione, l’assistenza sanitaria, la legge, la politica, l’economia, la religione, i media.

Questi sistemi differenziano i diritti e le opportunità dei bambini migranti. 

Recentemente, la maggior parte degli studi sulla partecipazione dei bambini nelle società occidentali ha sottolineato l’importanza dell’agency come forma specifica di partecipazione, basata sulla disponibilità di scelte di azione da parte dei bambini in grado di promuovere il cambiamento nei relativi contesti sociali.

L’identità può essere concepita come costruzione sociale, ossia come prodotto contingente di negoziazione sociale. I bambini, che siano migranti o non, dovrebbero essere messi nelle condizioni di esercitare l’agency nella costruzione delle loro identità ibride.

I progetti

Migrant children’s participation and identity construction in education and healthcare

Il CfGC è parte del gruppo di lavoro coordinato dal professor Claudio Baraldi, Professore Ordinario del Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, che ha vinto il bando PRIN 2017 (Area Scienze sociali e umanistiche (SH) – Linea d’intervento principale). Il progetto mira ad indagare i processi di costruzione dell’identità e le possibilità di partecipazione attiva dei bambini migranti nei contesti scolastici e nei sistemi sanitari e a promuovere l’implementazione di un sistema di facilitazione per favorire la loro partecipazione attiva. Le attività di ricerca previste dal progetto sono condotte a Alessandria, Firenze, Modena, Reggio Emilia, Torino e Udine.

Il progetto analizza politiche, pratiche, aspettative ed esperienze, al fine di comprendere: 

  • l’intersezione di fattori che condizionano i diritti dei bambini migranti e le opportunità di partecipazione (cultura, genere, classe, geografia, età, abilità, status);
  • le condizioni di agency dei bambini migranti, come azioni che mostrano le disponibilità di scelte e contribuiscono a formare i contesti sociali; 
  • la produzione dell’identità ibrida attraverso le negoziazioni basate sull’esercizio di agency da parte dei bambini. 

L’analisi si concentra sia sulla facilitazione della comunicazione e della mediazione linguistico-culturale nell’istruzione e nella sanità, sia sulla collaborazione tra organizzazioni educative e sanitarie. Il progetto così cerca di favorire l’innovazione attraverso la raccolta organizzata di materiali di ricerca e la fornitura di strumenti metodologici per la formazione, l’intervento e la definizione delle politiche nell’ambito dell’educazione e dei servizi sanitari.

Il CfGC partecipa attivamente a tutte le fasi del progetto, dall’iniziale ricerca propedeutica alle fasi di analisi quantitativa, qualitativa e valutativa, per concludere con le attività di comunicazione, dissemination e formazione. Più nello specifico, il ruolo del Centro nel progetto prevede il coordinamento della fase di ricerca quantitativa e di alcune delle attività di comunicazione e formazione (content publishing, MOOC, e-book).