Autore: CfGC Admin
Cura di sé, cura del pianeta
Cura di sé, cura del pianeta
Community building per la sostenibilità
La ricerca del CfGC
La nostra salute è indissolubilmente legata a quella del nostro pianeta
La pandemia da COVID-19 ha dimostrato ancora una volta che gli impatti negativi sulla salute individuale e collettiva dovuti alle conseguenze di un rapporto predatorio e utilitaristico nei confronti degli altri esseri umani e della biosfera possono essere devastanti. La lista di questi impatti non si limita alle zoonosi, ma comprende le conseguenze legate ai sempre più frequenti eventi meteorologici estremi (inondazioni, uragani, ondate di caldo e gelo), l’aggravarsi di patologie legate alla qualità ambientale, come asma e allergie, patologie cardiovascolari e respiratorie. Discorso a parte meritano i disturbi psichici che possono insorgere in coloro che sopravvivono a fenomeni estremi come alluvioni, frane, incendi e uragani.
Le nostre azioni, ormai ne siamo consapevoli, causano reazioni che spesso non possiamo prevedere, i rischi e le sfide che abbiamo davanti sono sempre più di livello globale, la tecnica sembra avere una volontà propria, che non sempre coincide con gli interessi della nostra specie e le disuguaglianze nella distribuzione del benessere materiale e immateriale sono sempre più profonde, con conseguenze inaccettabili sulla salute delle persone.
Al tempo stesso, però, abbiamo oggi – per la prima volta – gli strumenti per progettare e scrivere il nostro futuro, attivando e disattivando relazioni inedite a tutti i livelli. Dall’infinitamente piccolo dell’ingegneria genetica all’infinitamente grande delle esplorazioni spaziali. E questa capacità di collegare ciò che è sempre stato scollegato e al contrario scollegare ciò che abbiamo sempre considerato per sua natura unito è proprio una delle caratteristiche principali della comunicazione.
A monte di tutto questo, infatti, c’è il vero problema, che è quello del paradigma comunicativo cui continuiamo ad affidare una rivoluzione culturale, sociale, politica, economica come quella che indichiamo come ‘sostenibilità’.
Cambiare paradigma comunicativo per superare il Paradosso della sostenibilità
La sostenibilità per realizzarsi necessita di una ridefinizione di idee che sono alla base del nostro sistema socio-culturale, a cominciare dall’idea che si ha di energia, potere, forza, valore. Un paradigma meccanicistico come è quello della comunicazione che domina nel nostro sistema è incapace di progettare un sistema-mondo diverso da questo che sta implodendo. Questa comunicazione non è in grado di immaginare, di progettare, di concretizzare una realtà che non si basi su una visione della conoscenza e su una morale che non siano gerarchiche, trasmissive e che non impongano un comportamento emulativo.
Superare questo paradigma comunicativo, e il Paradosso della sostenibilità che da esso deriva e che contemporaneamente lo rinforza, è il primo passo per impostare su basi radicalmente nuove il rapporto tra cura di sé e cura del pianeta, tra salute delle persone e salute dell’ambiente.
In questa prospettiva, le attività e i progetti di ricerca sviluppati in questa trama, molti dei quali riguardano l’ambito agricolo, contribuiscono alla definizione, basata sulla legittimazione sia dei saperi e delle competenze provenienti dal mondo della Scientia, sia da quello dell’Usus, di traiettorie di sviluppo sostenibili e mirate a contrastare gli impatti negativi dei cambiamenti climatici sulla salute dell’uomo e del pianeta.
In questo senso, questi progetti promuovono l’attivazione di processi di autovalutazione, di aumento della consapevolezza e di rafforzamento della possibilità di agire a livello individuale e collettivo e, quindi, di processi di innovazione sistemica, inclusiva e partecipativa.
I progetti
La comunicazione generativa per i Gruppi Operativi
Il progetto di ricerca CfGC, sviluppato in collaborazione con Coldiretti Toscana e CAICT e a cui collaborano numerose realtà provenienti sia dal mondo dell’imprenditoria agricola sia da quello della ricerca scientifica, mira a rafforzare la collaborazione tra questi due mondi attraverso l’implementazione di attività di community building nella comunicazione organizzativa delle attività dei Gruppi Operativi GO-CARD, GO-OLIMPOLLI, GO TINIA e GO IOCONCIV.
Ai fini di ottimizzare e rafforzare l’efficacia delle attività di innovazione che i Gruppi Operativi portano avanti, il CfGC assicura per ciascun Gruppo Operativo a cui partecipa:
- l’implementazione di una strategia di comunicazione, basata sull’esperienza precedentemente condotta con CAICT nell’ambito della misura 16.1 (la strategia viene costantemente ri-orientata sulla base dei feedback che emergono a mano a mano che il GO procede con le sue attività);
un’attività di documentazione, finalizzata a documentare tutte le attività comunicative portate avanti nell’ambito dei GO con l’obiettivo di ri-orientare costantemente la strategia per garantirne l’efficacia nel tempo.
Life PASTORALP
PASTORALP è un progetto LIFE (finanziato dall’Unione Europea) coordinato dal professor Marco Bindi del DAGRI dall’Università degli Studi di Firenze, che coinvolge partner italiani e francesi provenienti dalle istituzioni, dal mondo della ricerca e dalla gestione dei parchi naturali. Il progetto è iniziato il 1 ° ottobre 2017 e si concluderà il 30 marzo 2022.
Essendo uno degli ecosistemi più sensibili ai cambiamenti climatici e a disturbi antropici, i pascoli alpini sono stati identificati come hot spot per quanto riguarda i cambiamenti del clima e dell’uso del suolo. Il progetto LIFE PASTORALP unisce due approcci, biofisico e socio-economico, per affrontare la vulnerabilità dei pascoli alpini e offre strumenti per migliorarne la capacità di ridurla. Il progetto si basa su un approccio scientifico consolidato relativamente alle condizioni attuali delle comunità pastorali alpine e agli impatti previsti dei cambiamenti climatici futuri su queste comunità, con particolare attenzione a due parchi nazionali rappresentativi degli ambienti alpini occidentali: il Parc National des Ecrins (Francia) e il Parco Nazionale del Gran Paradiso (Italia). La consultazione e il coinvolgimento dei vari portatori di interesse, che insieme all’organizzazione delle attività di comunicazione organizzativa e community building è uno degli aspetti di cui si occupa il CfGC, è un elemento centrale di tutto il progetto.
La comunicazione generativa per il Piano di Azione Nazionale 2019
Il Center for Generative Communication affianca la Regione Toscana per l’elaborazione di una strategia di comunicazione basata sul paradigma generativo della comunicazione per il Piano d’Azione Nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari «PAN».
Si tratta di una strategia orientata al community building funzionale a rispondere agli obiettivi della legge nazionale, che chiede ad ogni Regione di mettere in atto azioni di informazione per sensibilizzare gli operatori professionali e la popolazione sui rischi derivanti dall’uso dei prodotti fitosanitari per la salute umana e per l’ambiente.
Il contributo del CfGC va nella direzione di:
- far dialogare tra loro tutti i portatori di interessi che ruotano intorno al PAN;
- far emergere, analizzare e confrontare tra loro i bisogni espressi e inespressi di tutti i soggetti coinvolti (istituzioni, ricercatori, imprenditori, rivenditori, cittadini, etc.);
affiancare gli Assessorati regionali coinvolti (Ambiente, Agricoltura, Sanità) nell’individuazione e nella definizione delle attività da prevedere sia per sensibilizzare e informare i cittadini sia per fornire elementi di conoscenza agli operatori.
Centro di documentazione sulla comunicazione Terra/Spazio
L’esplorazione spaziale e la ricerca condotta in ambiente extraterrestre rappresentano settori in grande espansione, le cui ricadute concrete sui materiali, sui prodotti, sulle tecnologie che entrano a far parte delle nostre vite quotidiane, e che impattano direttamente sulla nostra salute e sul benessere sono tanto rilevanti quanto – spesso – misconosciute.
In questo contesto naturalmente transdisciplinare, ma in cui sono ancora molto ampi gli steccati che separano gli addetti ai lavori dalla cittadinanza, si inserisce il Centro di Documentazione sulla Comunicazione Terra/Spazio, nato per rispondere all’esigenza di comunicare efficacemente la ricerca, gli investimenti, le attività e i benefici connessi all’esplorazione dello spazio, contribuendo al tempo stesso a dare vita a inedite forme di cittadinanza planetaria.
Per questo il CfGC intende impegnarsi, attraverso il nuovo Centro di Documentazione, nell’analisi degli impatti sociali, politici, culturali, economici e tecnologici che riguardano l’esplorazione del cosmo, e nella realizzazione di soluzioni comunicative efficaci per valorizzare le risorse provenienti dalle ricerche spaziali, mettendo a sistema individui, gruppi, ricerche ed esperienze in ambiti disciplinari diversificati attraverso strategie di community building orientate alla condivisione e alla generazione di nuova conoscenza.
Territori in salute
Territori in salute
Come trasformare l’ascolto dei cittadini in una risorsa per migliorare i servizi
La ricerca del CfGC
Il problema individuato
Parlare di “salute diffusa” significa credere nella centralità di costruire – e laddove già presenti, ma poco strutturate, rafforzare – trame di relazioni tra i centri di specializzazione medico-scientifica, i presidi sanitari presenti sul territorio, le associazioni di malati e i cittadini che hanno il diritto di conoscere e fruire in maniera più consapevole i servizi erogati da ospedali, dai presidi e dalle associazioni che lavorano sul tema della prevenzione e della cura.
Per assolvere alla vocazione di ‘Territorio in salute’ è, quindi, necessario andare oltre l’attuale modello “a rete”, che sempre più organizzazioni hanno adottato, e progettare un differente modello che interpreti l’organizzazione – intesa sia come persone che come dinamiche comunicative che la compongono – come un sistema vivente che si alimenta della continua interazione e dello scambio di conoscenza tra tutti gli elementi del sistema stesso: medici, personale socio-sanitario, responsabili organizzativi, ufficio stampa, associazioni, malati etc.
Un modello in cui ricoprono un ruolo cruciale i cittadini che abbandonano i panni del consumatore e indossano quelli del cittadino-coprogettista, attivando così i meccanismi di feedback necessari per ripensare, ottimizzare i processi organizzativi, migliorare la qualità dei servizi e del modo in cui sono comunicati.
L’obiettivo ultimo, infatti, è quello di generare una conoscenza condivisa, costantemente aggiornata in termini partecipativi e cooperativi da tutti i soggetti coinvolti in un processo che sia efficace nel dare nuova centralità ai contenuti: una centralità dalla quale non è più possibile prescindere per rafforzare il ruolo attivo dei cittadini nel porre domande in maniera consapevole, favorire la partecipazione di tutti i soggetti coinvolti alle decisioni e agli atti di programmazione, di governo e di valutazione delle prestazioni e dei servizi, garantire al servizio pubblico le risorse – in termini di conoscenza – per fornire risposte adeguate.
La tesi del CfGC
Le attività di ricerca mirano a sperimentare modalità di ascolto e coinvolgimento della cittadinanza, progettate e implementate per far emergere dati e informazioni che possano trasformarsi in elementi di conoscenza utili a migliorare i servizi sanitari e il loro uso.
In questo scenario, la ricerca mira a identificare i flussi comunicativi – e i relativi strumenti – sviluppati dalle aziende sanitarie per rafforzare la relazione tra il fronte interno e il fronte esterno. Molto spesso, infatti, gli uffici che si relazionano con il pubblico (dai centralini, agli URP fino agli uffici reclami) si trovano davanti a due difficoltà:
- non hanno elementi a sufficienza per rispondere adeguatamente alle domande che provengono dalla cittadinanza;
- non hanno gli strumenti per riportare all’interno delle proprie organizzazioni, in una logica progettuale, il percepito che emerge dalle telefonate, dalle segnalazioni e, più in generale, dal contatto diretto con il pubblico.
Queste criticità segnalano una scarsa relazione tra la comunicazione interna e la comunicazione esterna, troppo spesso gestite – all’insegna di una logica meccanicistica – come compartimenti stagni all’interno delle stesse organizzazioni.
L’attività di ricerca proposta, quindi, lavora per risolvere questa dicotomia attraverso l’ideazione e la progettazione di flussi comunicativi capaci di avviare processi realmente generativi di conoscenza, potenziando il ruolo strategico degli uffici deputati alla relazione con la cittadinanza e migliorando l’intero sistema organizzativo e, soprattutto, i servizi offerti ai cittadini.
In sintesi, la convinzione che guida questa attività di ricerca è la seguente: una buona comunicazione dei servizi socio-sanitari deve essere l’esito semplice di un processo complesso. Ciò significa attivare processi comunicativi generativi, che siano contemporaneamente in grado di:
- mettere in atto una comunicazione nei servizi, attivando quindi una partecipazione attiva degli utenti fin dalla fase di ideazione degli stessi servizi;
mettere in atto una comunicazione dei servizi centrata sui bisogni dei cittadini e non sull’organizzazione dell’ente erogatore, rendendone più immediata e semplice la comprensione e la fruizione.
Attività di sperimentazione legate alla ricerca
Master Comunicazione Medico-Scientifica e dei Servizi Sanitari
Il Master di primo livello, realizzato all’interno dell’Università di Firenze, nasce in collaborazione con l’Azienda Ospedaliero Universitaria di Careggi e con numerosi partner tra cui organizzazioni, istituzioni e associazioni impegnate da anni nel campo medico-scientifico e sanitario sia a livello regionale che a livello nazionale. Questo percorso formativo rientra nel più ampio progetto di ricerca del CfGC che mira a sperimentare interventi comunicativi per ridefinire i flussi comunicativi interni ed esterni con le organizzazioni partner e per favorire una corretta informazione ponendo al centro la qualità e l’autorevolezza dei contenuti. La convinzione di partenza è che per una buona comunicazione sia necessario partire dall’ascolto del cittadino e/o paziente per far emergere i bisogni inespressi, le domande e le criticità, trasformando i dati che emergono in elementi di conoscenza attraverso i quali migliorare l’intero sistema dei servizi socio-sanitari e, di conseguenza, rafforzandone la comunicazione.
Il Master, quindi, grazie ad percorso formativo di natura consulenziale, ha come obiettivo la realizzazione di progetti concreti che sono sviluppati dai corsisti stessi (sia coloro che già lavorano all’interno di un’organizzazione partner, sia chi non lavora ma che prende parte ad una collaborazione già in essere), con il supporto della comunità di esperti che ruota intorna al Master: medici, ricercatori ma anche professionisti della comunicazione.
Per consultare la pagina del Master: www.cfgc.unifi.it/mastercomunicazionesalute
PRIN Migrant children's participation and identity construction in education and healthcare:
Il CfGC è parte del gruppo di lavoro coordinato dal professor Claudio Baraldi, Professore Ordinario del Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, che ha vinto il bando PRIN 2017 (Area Scienze sociali e umanistiche (SH) – Linea d’intervento principale). Il progetto mira ad indagare i processi di costruzione dell’identità e le possibilità di partecipazione attiva dei bambini migranti nei contesti scolastici e nei sistemi sanitari e a promuovere l’implementazione di un sistema di facilitazione per favorire la loro partecipazione attiva. Le attività di ricerca previste dal progetto sono condotte a Alessandria, Firenze, Modena, Reggio Emilia, Torino e Udine.
La sperimentazione prende spunto dall’analfabetismo dilagante relativo alla complessità della società contemporanea e dalle conseguenti difficoltà che i cittadini sperimentano nell’orientarsi e nell’usare consapevolmente strutture e servizi diffusi sul territorio: le persone non sanno più leggere i luoghi in cui vivono e operano quotidianamente, nel senso che non sanno più riconoscere le risorse che li caratterizzano. Uno degli ambiti in cui questo dato emerge più chiaramente è quello del Sistema Sanitario e della sua comunicazione sul territorio.
Qual è il problema? L’attuale paradigma comunicativo – gerarchico, trasmissivo ed emulativo – implementato dal Sistema Sanitario regionale si risolve spesso in un mero marketing dei servizi che, invece di coinvolgere tutti i potenziali portatori d’interesse e favorire lo stabilirsi di relazioni di fiducia tra cittadini e professionisti della salute, di fatto li considera utenti passivi di una serie di prodotti predisposti a monte, allontanandoli ulteriormente tra loro e consolidandone la frammentazione. E le realtà associative (fondazioni, associazioni di malati etc) che si occupano di operare a più stretta vicinanza con il cittadino non riescono a fare sistema tra loro, disperdendo la loro preziosa azione in piccoli rivoli e non strutturandola in un‘attività coerente.
In un contesto nel quale la diversità separa, co-ideare e co-progettare oggetti comunicativi nel contesto di un progetto di comunicazione intesa come comune-azione nel Sistema Sanitario regionale diffuso sul territorio è l’unica strategia da seguire per far dialogare tra loro tutti i portatori d’interesse e i potenziali fruitori, creando convergenze tra bisogni divergenti, riunendo soggetti che tradizionalmente non dialogano tra loro e aggregando la miriade di associazioni che si occupano di affiancare cittadini con difficoltà – migranti in primis – intorno ad un obiettivo comune, da raggiungere attraverso un lavoro collettivo da portare avanti fianco a fianco.
La ricerca risponde a uno dei principali bisogni percepiti a livello di Usus: quello di avvicinare il Servizio Sanitario alle comunità presenti sul territorio, con un focus sui bambini e sui ragazzi delle scuole primarie e secondarie di primo livello, promuovendo una costante partecipazione e il coinvolgimento dei cittadini negli stessi servizi, nella loro gestione e nel loro sviluppo e, quindi, favorendone la conoscenza e un utilizzo sempre più consapevole.
Al via il master in Comunicazione Medico-Scientifica e dei Servizi Sanitari
Al via il Master in Comunicazione Medico
Scientifica e dei Servizi Sanitari
Sabato 29 febbraio si è tenuta la prima lezione del Master, coordinato dal professor Luca Toschi, con una giornata di formazione dedicata alle basi della progettazione.
Sabato 29 febbraio, in via Laura, 48 si è tenuta la prima giornata di formazione del Master in Comunicazione Medico Scientifica e dei Servizi Sanitari.
In seguito alla presentazione dei partecipanti, Luca Toschi ha tenuto un intervento dal titolo Un master object oriented: il modello generativo introducendo gli obiettivi operativi e gli scenari fondamentali del Master.
Viola Davini e Matteo Coppi hanno presentato la logica progettuale del percorso formativo, presentando gli strumenti che i corsisti avranno a disposizione per lavorare su progetti reali: a partire dall’impostazione object oriented dell’ ambiente di formazione online.
Durante la seconda parte della giornata si è tenuto il laboratorio in cui Ilaria Marchionne e Marco Sbardella hanno presentato le principali attività di analisi relative all’ascolto dei membri all’interno di un’organizzazione, portando come esempi dei progetti concreti realizzati dal Center for Generative Communication.
Interpretare quarta rivoluzione industriale
Interpretare la quarta rivoluzione industriale: la geografia in dialogo con le altre discipline
Luca Toschi partecipa all’evento a Pisa per presentare la relazione tra il paradigma generativo e i processi di innovazione.
Martedì 12 novembre 2019 presso la Gipsoteca di Arte Antica si svolgerà il seminario Interpretare la quarta rivoluzione industriale: la geografia in dialogo con le altre discipline.
Il seminario, organizzato dall’Università di Pisa in la collaborazione dell’Associazione dei Geografi Italiani e della Società di Studi Geografici, 0ha l’obiettivo di riflettere sui processi di accelerazione che caratterizzano i nuovi paradigmi tecnologici e sulla resilienza dei sistemi economici, sociali e territoriali nel rispondere, adattarsi e intraprendere percorsi di cambiamento.
L’intento è quello di favorire lo scambio tra diverse discipline e prospettive di ricerca e mettere in evidenza il contributo delle Humanities e della Geografia alla comprensione dei processi di innovazione.
In questo contesto, Luca Toschi terrà un intervento per presentare il paradigma della comunicazione generativa e come questo opera nell’ambito della progettazione delle nuove tecnologie e del loro impatto sociale.
Parlano di noi: il CfGC nel rapporto Greenitaly 2019
Parlano di noi: il CfGC nel rapporto Greenitaly 2019
Il 28 ottobre 2019 è stato presentato il decimo rapporto Greenitaly della Fondazione Symbola: tra le best practices, il Gruppo Operativo CARD, a cui il Centro partecipa insieme a Coldiretti Toscana.
“Affrontare con coraggio la crisi climatica non è solo necessario, ma rappresenta una grande occasione per rendere la nostra economia e la nostra società più a misura d’uomo e per questo più capaci di futuro. È una sfida di enorme portata che richiede il contributo delle migliori energie tecnologiche, istituzionali, politiche, sociali, culturali.”
Con queste parole si apre la decima edizione del Rapporto Greenitaly 2019. Una risposta alla crisi, una sfida per il futuro della Fondazione Symbola. E tante delle attività di ricerca del CfGC mirano proprio a trovare – in un ampio ventaglio di ambiti di applicazione – risposte efficaci per contribuire a vincere quella sfida (sul contributo della comunicazione alla sostenibilità si veda anche il recente volume di Marco Sbardella su La sostenibilità scomunicata).
In questa direzione va anche la collaborazione attiva ormai da anni tra il Centro e Coldiretti Toscana, grazie alla quale il paradigma della comunicazione generativa è alla base della comunicazione interna ed esterna di ben 4 Gruppi Operativi finanziati dal PSR 2014-2020 della Regione Toscana. E proprio uno di questi Gruppi Operativi – GO CARD – è citato nel report Greenitaly 2019 (p. 266) come caso di eccellenza nello sviluppo di filiere agricole sostenibili.
Si tratta di un importante riconoscimento alla qualità del lavoro svolto, ma soprattutto di uno stimolo a continuare ad impegnarsi, con sempre maggior vigore, nella diffusione di un paradigma comunicativo utile a sviluppare innovazione sistemica in un settore strategico come quello dell’agricoltura, che non può che essere al centro di qualsiasi strategia di sviluppo sostenibile.
Domani si inaugura a Firenze il Forum della Sostenibilità e delle Opportunità nel settore della Salute
Inaugurazione a Firenze del Forum della Sostenibilità e delle Opportunità nel settore della Salute
Luca Toschi parteciperà al LEO contest.
L’intelligenza che si prende cura delle persone a domicilio.
Luca Toschi fa parte del comitato scientifico del Forum della Sostenibilità e Opportunità nel Settore della Salute che si terrà giovedì 10 e venerdì 11 ottobre alla Stazione Leopolda.
Si tratta di un evento nazionale farà il punto sul sistema dei servizi sanitari in Italia con iniziative mirate all’incontro e lo scambio di conoscenze circa i temi della prevenzione, dell’innovazione, della cura dei più importanti portatori di interesse nell’ambito medico-scientifico e sanitario.
Un’occasione in cui esponenti del mondo della politica, della medicina ed esperti del settore incontrano i cittadini per capire insieme la strada da percorrere per migliorare i servizi soprattutto alla luce della rivoluzione demografica in corso.
Luca Toschi terrà un intervento all’interno del Leo contest. L’intelligenza che si prende cura delle persone che inizierà giovedì 10 ottobre alle 13:30. Una sfida a squadre in cui giovani studenti e professionisti sono chiamati a progettare tecnologie dell’Intelligenza Artificiale per rafforzare la relazione medico-paziente e supportare il malato facilitando all’accesso ai servizi sanitari di cui ha bisogno.