Oltre il conflitto

Un altro modo per comunicare la giustizia

La trama di ricerca ha come obiettivo quello di approfondire la relazione tra il paradigma generativo della comunicazione e le tecniche di mediazione sviluppate e sperimentate in ambito giuridico. Mettendo a sistema il paradigma della comunicazione generativa e la cultura della mediazione, infatti, la trama di ricerca intende rafforzare lo sviluppo di un sistema comunicativo che faccia del conflitto una risorsa progettuale da cui partire per individuare i bisogni e le esigenze, percepite e non, dei differenti soggetti coinvolti.

Comunicazione e mediazione nei processi di innovazione

Superare l'obsoleto paradigma gerarchico, trasmissivo, emulativo

Molto spesso la risoluzione dei conflitti in un contenzioso limita la libertà degli individui e rischia di fornire risposte insoddisfacenti per l’una o l’altra parte.

Una delle cause di tale criticità è l’utilizzo di un modello di comunicazione gerarchico e coercitivo che tenta di individuare soluzioni senza inserirle all’interno di un’ottica progettuale più vasta capace di individuare soggetti differenti da coinvolgere per andare oltre la dimensione conflittuale. 

Emerge, infatti, la necessità di affrontare norme e regolamenti che bloccano o ritardano notevolmente lo sviluppo di processi innovativi. Per oltrepassare tale criticità è necessario trasformare quelle imposizioni tecniche che, spesso, non rappresentano la reale espressione dei valori e degli obiettivi dei soggetti che hanno posto tali regole. In questo caso la conflittualità riguarda il rapporto tra le forze orientate alla conservazione, all’auto-riproduzione, da una parte, e quelle tese all’innovazione, dall’altra.

La conflittualità al centro di un'inedita forma di progettualità

La conflittualità, se gestita attraverso tecniche comunicative ben precise, costituisce una potenziale risorsa che il processo generativo può valorizzare, un veicolo di innovazione dell’intero sistema, in grado di attivare relazioni prima misconosciute o ignorate, da un lato, e di rafforzare o ripensare il ruolo di quelle già in essere, dall’altro lato.

Il conflitto tra i soggetti coinvolti, se riconosciuto in tempo e gestito in maniera costruttiva, infatti, smette di essere la causa del fallimento di un processo di innovazione e diventa un segnale importante, un feedback fondamentale che permette a chi gestisce e governa il processo di correggerlo, di modificarne i programmi confermando e, anzi, rafforzandone, le strategie.

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I progetti

La comunicazione generativa per il sito web di Un Altro Modo

Il CfGC ha attivato una collaborazione con il Laboratorio Congiunto Un Altro Modo (www.unaltromodo.org) – coordinato dalla Professoressa Paola Lucarelli del Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università di Firenze – per favorire lo sviluppo di una maggiore cultura della mediazione e approfondire il ruolo giocato in essa dalla comunicazione

Attraverso lo sviluppo dei contenuti del sito web del Laboratorio Congiunto, infatti, si intende costruire una comunità di soggetti provenienti dal mondo giuridico, accademico, dall’associazionismo e dalla cittadinanza in cui discutere le caratteristiche della “buona giustizia” e della mediazione.

L’obiettivo è quello di trovare soluzioni che rispondano alle problematiche emergenti dal territorio, attraverso il coinvolgimento di soggetti interni ed esterni al Laboratorio Congiunto. Mediante interviste, recensioni e presentazioni di progetti, quindi, il sito diventa un ambiente di comunicazione privilegiato per attivare relazioni con i potenziali partner da coinvolgere all’interno delle ricerche del CfGC e del Laboratorio Congiunto.

Il sito web di Un Altro Modo intende così affrontare alcune delle problematiche legate alla progettazione di processi d’innovazione che possano definirsi realmente inclusivi e trasversali.